(Autoproduzione) Mi ero già occupato dei tedeschi Transnight (QUI) e li ricordo come una onesta formazione di heavy/thrash dedita al culto del metallo classico. “The big Rip” esce come limitatissima autoproduzione: ne deduco che l’accordo con la Pure Underground Records deve essersi già concluso. Vediamo allora i brani di questo disco, dodici compresa una cover finale che non fa parte, per problemi di copyright, del mio package. “All the good Things end” ha qualcosa dell’heavy/doom più classico di area americana, forse anche un tocco kingdiamondiano. “Back in the House again” aumenta il tasso horrorifico anche con gli inquietanti sussurri infantili a inizio brano, mentre “Playing Chess” ricorda molto da vicino i Metal Church (anche, se non soprattutto, nell’utilizzo del basso). La titltrack, thrash quasi puro, presenta degli accattivanti quanto inusuali inserti di violino; quasi sguaiata “Transylvanian Night”, mentre è più classica e incredibilmente cupa “When the Gods of Metal die”. Non si tratta assolutamente di un disco malriuscito, ma temo non avrà troppe chance di farsi notare.
(Renato de Filippis) Voto: 6,5/10