(Century Media Records) Tribulation e un nuovo EP, un po’ la prova generale del futuro della band, visto che fino a “Where the Gloom Becomes Sound” (recensione qui) il team che scolpiva il sound della band era composto da Adam Zaars e il prolifico Jonathan Hultén; quest’ultimo, tuttavia, ha mollato i Tribulation, lasciando il posto a Joseph Tholl, il quale dopo aver già ampiamente dimostrato le sue capacità sul palco, ora finalmente affianca Adam nella stesura dei brani, tra l’altro in una forma più vicina, più collaborativa di quanto succedeva con Jonathan. Forse ancora acerbi per un nuovo disco completo, ecco allora che la band stuzzica i fans, mettendosi nuovamente alla prova sfornando questo interessante e ben costruito EP, dentro il quale si prendono pure il tempo di suonare una più pesante cover dei Blue Öyster Cult, “Vengeance (The Pact)”… oltre a mostrare un chiaro esempio di cosa siano in grado di fare nell’era post-Hultén, togliendo ogni dubbio, offrendo lugubre tranquillità ai fans. Bellissima la title track, molto melodica, ricca di tecnica, quasi in grado di rievocare il capolavoro intitolato “The Children Of The Night” (qui). È più guitar driven “Axis Mundi”, il primo pezzo che porta la firma del nuovo chitarrista: un brano che ama percorrere quella sensuale spirale discendente verso gli abissi, mentre “Hemoclysm” appare misteriosa, introspettiva, atmosferica. Sono più pesanti, sono più decisi, più cinici e più crudeli i Tribulation di oggi. Più oscuri. Più decadenti… cosa che ogni fan si aspetta dalla band svedese, cresciuta sulla base del death melodico ma poi capace di prendere un proprio percorso molto identificativo!
(Luca Zakk) Voto: 8/10