(Century Media Records) Sesto capitolo per questa band svedese che in due decenni ha saputo emergere dal nulla, farsi notare, imporsi, offrendo un blend tutto personale di dark metal, dark rock e sound gotico immenso in una dimensione horror di pregiata fattura. Siamo al primo album senza l’influenza dell’ex chitarrista e principale compositore Hultén (anche se se alcuni brani sono dichiaratamente stati composti qualche anno fa, quindi forse lui c’entrava ancora…), anche se pure i nuovi membri non stanno lontani dalla vena creativa della band: siamo forse alla quasi definitiva svolta dark wave, evidente in brani come la stupenda “Hungry Waters”, con la voce calda e clean di Johannes Andersson… senza dimenticare tuttavia le radici, visto che piccoli capolavori come “Saturn Coming Down” o la feroce “Time & the Vivid Ore” mettono in mostra una parte dei Tribulation già noti, senza negare la loro continua progressione, la loro intensa ed inarrestabile evoluzione. “Tainted Skies“ è una perla di melodia oscura, di arrangiamenti provocanti, di linee vocali tanto sensuali quanto diaboliche, mentre una bellissima “Murder in Red” ci mette davanti alla nuova tendenza della band, la quale non ha nulla da invidiare alla dark wave più intensa, nota e ricca di intensità emotiva. Irresistibile “Reaping Song”, coprosa “Poison Pages”, criptica la bonus track in lingua madre “I takt med otiden”. Malinconia ed oscurità rese incalzanti e brillanti da una struttura melodica avvincente, coronata da idee musicali stimolanti ed un vocalist che mai come in questo disco riesce a manifestare le sue immense doti. Segretamente ed in eterno: è su questi concetti che gioca il titolo del disco, un album che tratta di morte, di magia, di culto, di abissi profondi… di una generale assenza della luce naturale, dentro il magnetico erotismo delle tenebre più profonde ed impenetrabili.
(Luca Zakk) Voto: 9,5/10