(Steamhammer / SPV) Lars Rettkowitz dei Freedom Call ha instradato al meglio la band di Stephan Dietrich, ex Alpha Tiger e Satin Black. I Turbokill sono al secondo album ma la loro notorietà cresce non solo in patria, la Germania, bensì nella scena metal europea. I Turbokill sono una vispa heavy metal band, con qualche concessione al melodic power metal, e hanno dunque ricevuto le attenzioni di Rettkowitz dalle registrazioni fino alla masterizzazione di “Champion”. L’album appare fiammante e gradevole nelle sue dodici canzoni anche se alcune di esse negli arrnagiamenti hanno dei tratti prevedibili. Tutto sommato però i Turbokill ci danno dannatamente dentro, senza risparmiarsi e senza inventare alcunché. Anzi, proprio alcune canzoni dal sapore un po’ retrò, come “Power Punch” oppure la dannatamente riuscita ballad “Shin On”, rappresentano i risultati più accattivanti dell’album. Ronny Schuster alla ritmica e Daniel Kanzler alla solista, pilotano magnificamente le loro chitarre e con Kanzler che negli assoli ci mette del buon estro. Stephan Dietrich divinamente ispirato e per ogni nota alta è un piacere ascoltarlo. “Champion” è un album semplice, non ha la pretesa di rivoluzionare schemi o di fare cose pretenziose e forse pecca anche di momenti prevedibili. Tuttavia ha il merito di restituire ai più un genuino heavy metal nella sua forma velatamente ruffiana e piacevole possibile.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10