(Karisma Records) Frizzanti, colorati, fantasiosi, danzanti: un altro album, l’ennesimo, un altro cambio di direzione attraverso il grandioso flusso cosmico dentro il quale fluttua il sound dei Tusmørke. Sette favolosi brani prog-psycho-folk con passaggi che richiamano anche melodie note, provocando, causando stati si sorpresa, espressioni del tipo ‘ma? Cosa? Che?’ (ascoltate il disco, aspettatevi di tutto!). Flauti, organi Hammond, jazz, linee di basso granitiche, prog ai massimi livelli… ed un immaginario popolato da elfi, satiri, ninfe, fate, e poi streghe e stregoni, maghi, esseri divini e bestie infernali… in un mondo brillante, coloratissimo, deliziosamente peccaminoso fatto di baccanali quotidiani. Un mondo misterioso e meravigliosamente surreale, dove ogni cosa non è più al suo posto e l’assurdo diventa tanto normale quanto regolarmente imprevedibile. Tra album luminosi e pubblicazioni dannatamente oscure, tra compilation di materiale in eccesso e dischi per bambini, tra riti funebri e storie di mummie nelle paludi, dentro un mondo folk fatto di riti e tradizioni, verso una galassia di fiabe suggestive, eccoli questi folletti norvegesi, disinvolti saltellano suonando flauti in un giardino saturato da colori accecanti e psichedelici. E in tutto questo turbinio di tonalità cromatiche in costante contrasto, “Hestehoven” è -finalmente- un capolavoro al livello del mitico “Ført Bak Lyset” del 2016!
(Luca Zakk) Voto: 9,5/10