(Diamonds Prod.) Con un moniker che richiama una canzone degli Iron Maiden ed un logo che ricorda moltissimo quello dei Praying Mantis, non è difficile capire il genere musicale proposto dai toscani Twilight Zone. La formazione lucchese nasce nel 1993 per mano di Stefano Giusti (basso/voce), Cristian Angelini (chitarra) e Pierluigi Salvatori (batteria), uniti dalla passione per l’hard rock e per la NWOBHM, una scelta coraggiosa, in un periodo in cui era il grunge a dominare la scena e molte band quasi rifiutavano l’etichetta ‘metal’. I primi anni sono costellati dall’incisione di demo, vari concerti e cambi di line up, insomma la classica gavetta che durerà fino al 2014, anno in cui vede la luce il primo full length, “…The Beginning”, bene accolto da pubblico e critica. “Visions Of Freedom” rappresenta una sensibile crescita rispetto al debutto, grazie ad un songwriting ispirato ed una formazione coesa, con Stefano Giusti, unico membro originale che viene affiancato dall’ottimo cantante Van Shieldon, dal chitarrista e tastierista Fabio ‘Lord Kain’ Bertini e dal batterista Francesco Bovecchi. “Nemesis” è una breve intro che inizia con un delicato arpeggio acustico per poi evolversi in una marcia epica che introduce l’aggressiva e veloce “The Laws Of Denial”, brano tipicamente NWOBHM con qualche inflessione verso il power. “Freedom On My Skin” è più lenta ma potente, un mid tempo di scuola priestiana, mentre “In The Eye Of The Biggest Storm” è orecchiabile e rock oriented, non per nulla scelta come singolo. Molto accattivante “Cloudwork”, aperta da un pattern di batteria ipnotico, con graduale inserimento di basso, tastiere e voce, con la chitarra che inizialmente ruggisce nelle retrovie per poi esplodere in riff lenti ma solenni nel finale. Un album figlio della coerenza, della passione, della voglia di non mollare e di ottenere quel meritato seguito inseguito da trent’anni a questa parte.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10