(Mighty Music) Negli ultimi due dischi, l’omonimo (recensione qui) e “Ritual” (qui), gli inglesi (beh, quasi inglesi visto che vocalist e axe man sono italiani!), c’era tanto heavy spolverato da componenti più moderne, forse, più pop, più appetibili, brani capaci di uscire dai rigidi binari del metal, andando oltre, viaggiando piacevolmente lontano. Ma con questo “Bloodlines” ecco che torna il metallo puro, vero, sincero e… rovente! Chitarre che scatenano uragani, che pungono in profondità, che fendono con precisione. Marras si lascia andare con disinibizione in brani che gli offrono sempre il meritato spazio, mentre la voce di Meille che sembra sotto steroidi tanto è potente… tanto se stesso quanto pesantemente rinnovato e capace di una performance monumentale. Il nuovo bassista è granitico, mentre gli storici Ellis e Weir ricordano a tutti come diavolo si suoni del sano e coinvolgente heavy metal. Subito chiare le intenzioni di Weir & co. con l’epica ed incalzante “Edge Of The World”, pesante e potentissima “In My Blood”, micidiale la veloce “Fire On The Horizon”. Meille all’ennesima potenza? Eccovelo con “Light Of Hope”, ritmica granitica e melodia lasciva su “Back For Good”, irresistibile la power ballad “Taste Of Love”. Tanta vecchia scuola, tanto heavy’n’roll su “Kiss The Sky”, oscura e seducente “Believe”, sempre convincente “A New Heartbeat“ (già uscita sull’EP), stupenda e molto profonda la conclusiva “Making All The Rules”. Metallo. Puro metallo. Favoloso metallo. Pregiato NWOBHM caratterizzato da melodie indovinate, assoli superlativi e vocals irresistibili. Album numero tredici, signori e signore, senza contare i tanti EP. Quaranta cinque anni di storia vera, di musica passionale, di musica vissuta, tutt’altro che influenzata da mode passeggere. Si può smettere con ogni vizio, con ogni dipendenza, possiamo fare a meno di qualsiasi cosa, anche di tantissime bands più o meno famose… ma una cosa è certa: non è pensabile un mondo senza i gloriosi Tygers Of Pan Tang!
(Luca Zakk) Voto: 10/10