(Artifical Sun) Sono Russi, hanno una discografia vasta tra album, remix, cover, compilation e demo. Sono in giro dal 1999, e non sono certo dei novellini. Mescolano metal, o meglio creano su base metal delle deviazioni industrial ed elettroniche che arrivano alla follia, sforano i confini e arrivano a techno, synthpunk, e qualsiasi esagerazione costruita su violenza e sballo. La cosa assurda è che per quanto possa non essere strettamente metal, questo “Beastkiller” è molto convincente, coinvolgente (a patto di non essere dei puristi, ovviamente) e sfacciatamente estremo. Metal industriale dunque, o meglio ibrido a base di metallo: un ibrido del quinto tipo, come sta a indicare quella “V” nel nome della band. Possente, pesante ma anche a tratti melodica la opener “Eber Zzombie”. Perfetta per un party oscuro, deviato, perverso la valida “Rock The Dancefloor”. “Shocksong” è costruita su un riff feroce ed attraente: il vocalist si esalta con il suo growl possente. “Resistance” è un ottimo pezzo, assolutamente irrequieto, totalmente isterico, e rappresenta quel sound oltre il confine, considerando che i Type V Blood si muovono con assurdo equilibrio sulla linea che separata il metal dal resto della musica. Bella e dinamica “Awake”, mentre “Zero Tolerance” è sostanzialmente un death metal corrotto da deflorazioni elettroniche sballate, esattamente come totalmente sballata è la conclusiva “New Nuclear World”, così piena di melodia elettronica, idee tecno e potenza metal. Un disco non certamente per tutti, forse ai confini anche di certi gusti dark-gotici: ma è innegabile che la qualità compositiva dei Russi è di alto livello, e il loro sound riesce a intrattenere, coinvolgere, e forse pure incazzare: ma è probabilmente l’idea originale del progetto.
(Luca Zakk) Voto: 7/10