(AFM Records) Finalmente un album di dannato e potente heavy metal! Ma è ovvio, Udo Dirkschneider non punta ad altro! In una scena che continua ad ammodernarsi, con look ricercati, con musica sempre più complessa ed arricchita di dettagli, tanto che le definizioni dei sottogeneri crescono come i funghi… in questo mondo di immagine e confusione, c’è chi rimane fedele alle radici, legato indissolubilmente al vero metallo. Udo, a quasi settant’anni, non fa nulla per apparire, semplicemente canta, suona dal vivo, fa esplodere quell’heavy metal che conoscemmo agli albori della sua carriera, quando era il front man degli Accept. Vagonate di metallo, schegge di metallo che volano fuori controllo: ma “Game Over” è comunque un album riflessivo che parla di tutti quei problemi che minacciano il futuro del genere umano: la diffusione delle armi anche tra i giovani, il problema climatico, le guerre… e tutti quegli atteggiamenti auto distruttivi tipici del genere umano. Nell’urlare questi problemi, nel gridare questa sofferenza con la sua iconica ugola, Udo offre sedici intensi brani, i quali sintetizzano il vero heavy metal: riff galoppanti, assoli pungenti, ritornelli indimenticabili da cantare a squarciagola. Il riff di “Prophecy”, l’oscurità e gli assoli di “Empty Eyes”, il senso di fratellanza della favolosa “Metal Never Dies”, quel sapore antico che emerge con la conclusiva “Metal Damnation”… e poi l’hard rock schietto di “Kids And Guns”, la violenza di “Like A Beast”, l’atmosfera struggente della ballad “Don’t Wanna Say Goodbye” o il riff pesante di “Marching Tank”. Heavy Metal leggendario, memorabile, assolutamente iconico. Un artista grandioso che in tanti anni ha portato la sua musica praticamente ovunque. Un altro album di metallo rovente: fuoco e fiamme… un inno all’headbanging più sfrenato. Questo è l’Heavy Metal più vero, più puro, più schietto. L’Heavy Metal del quale tutti abbiamo disperatamente bisogno!
(Luca Zakk) Voto: 9/10