(autoproduzione) Pubblicato il 6 giugno del 2022, “Il Culto Dell’Agonia” è un prodotto musicale devastante e con una propria imponente bellezza. L’opera è dei romani Ulfhednar che si sono mossi da soli per pubblicare l’album “Il Culto Dell’Agonia”, il quale da allora ad oggi sembra marchiato con la definizione di black metal. Non che i romani
siano avulsi dall’esserlo, cioè una band black metal, ma “Il Culto Dell’Agonia” si accosta in più punti dei suoi nove pezzi al blackened death metal, dove la connotazione death metal si avvicina a quella svedese. L’incipit di “Alterco” lo mette subito in chiaro. La collocazione o etichettatura del genere è meno importante del contenuto proposto da questi valorosi romani. Dei Ulfhednar infatti si apprezza come accelerano pestando in maniera disumana, tra una raffica di riff truci e al contempo epici. Vi contribuisce anche una sezione ritmica su di giri e animata da un dinamismo esemplare. Cinque anni dopo “Mortaliter” i vichinghi romani Ulfhednar piazzano una esuberante prova blackened death metal dai toni pagani, con pezzi variegati e pronti a mutare durante il loro corso. Tutto questo attraverso un impatto notevole e grazie a questi scatti nervosi, epici e devastanti. Ulfhednar, antichi guerrieri vichinghi che vestivano con pelle di lupo ma solo alla morte dell’animale, non li cacciavano infatti. Erano efferati, valorosi e dunque fieri per le loro gesta peculiari, uniche. La musica della band un po’ rievoca tutto questo.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10