(Darkness Shall Rise Productions) “Retaliation” è l’esordio assoluto per gli Ulvehunger, i quali sono tutti musicisti non di primo pelo: Anders Odden dei Cadaver, Frost dei Satyricon, L.J. Balvaz proprio dei Balvaz e altre realtà, con esperienze proprio nei Cadaver, e infine K.B. Fletcher dei Disgusting. I quattro norvegesi imbastiscono un blackened death metal con momenti death/black and roll e soprattutto thrash metal. Un essere melodici tirando però diritto, prediligendo comunque tempi medi, i blast beat sono usati con parsimonia. Il loro suonare vive sotto una crosta di oscurità, la stessa produzione non è nitida e la cosa conferisce al tutto una genuina attitudine. Lodevoli gli arrangiamenti, cioè quello scivolare tra una situazione e l’altra, l’inserire temi melodici e magari svilupparli con chitarre, di Odden e Fletcher con contributi di Balvaz, che suonano in maniera efficace sia nelle linee tipicamente death metal che in quelle black metal. “Retaliation” non è un prodotto della scuola norvegese, perché si avvertono influenze di stili un po’ ovunque. Molti passaggi afferiscono dunque al thrash meta; uno dei pezzi migliori è “Leave Them In Disgrace” che prende a prestito certe melodie imperiose dei Morbid Angel, ma non è il solo caso, nonché la tipologia di assolo di chitarra. Ulvehunger sono sganciati dalle loro stesse discendenze, fatta eccezione per più rimandi ai Cadaver ma di questi ultimi anni, presentando inoltre qualche atmosfera vagamente Shining nonché gli ultimi Celtic Frost. I pezzi sono tutti tenebrosi, posseggono tinte fosche ma nelle fasi centrali le melodie si evolvono, ricevono contributi frizzanti e diventando più agili e con qualche momento più catchy del previsto. Frost tiene un passo decisamente interessante, la sua tecnica ed esperienza gli permettono di posare accenti giusti, tali da fornire un contributo sensibile. L.J. Balvaz è alla voce e ricorda un po’ il nostrano Flegias!

(Alberto Vitale) Voto: 8/10