(Avantgarde Music) Con il quarto album (qui il precedente) il duo canadese Ulvik innalza di molto il livello artistico, equilibrando in maniera sublime black, divagazioni atmosferiche e una favolosa dimensione neo folk. E questo equilibrio cambia di molto la direzione sonora, la quale rimane certamente identificativa, ma non è più black metal corredato da altre influenze, piuttosto un turbinio sensoriale ed emozionale, nel quale ogni singolo apporto stilistico serve ad uno scopo, conduce verso una direzione, esalta determinati sentimenti o emozioni. La opener “Through False Dust” è un perfetto esempio: il folklore di una intensità poderosa si mescola con teorie acustiche, crescendo di energia verso un black carnale, ricco di cadenze doom, evolvendo poi verso una fusione atmosferica di notevole suggestione. Cadenze esaltanti ruotano attorno ad una ritmica marziale nell’oscurità di “Life & Death Are One”, mentre “Woven into Threads” è puro e favoloso neo folk. Mid tempo esaltante e linee vocali strazianti con la poderosa “Sown on Earth”, c’è una occulta dimensione rituale che domina le sonorità neo etniche di “So Passes Earthly Glory”, si viaggia verso ambiti post/avantgarde black metal con “Glass & Scythe”. Dopo la pace idillica di “Endless Pines”, l’inquietudine di “The Pallid Mask”, la conclusiva “Yesterday & Years Ago” congeda con malinconia e sublime mestizia. Un concetto musicale ricco di bellezza artistica, infinitamente inquietante, quasi minaccioso, ma allo stesso tempo pericolosamente attraente; un paesaggio sonoro selvaggio ma florido, tetro ma accogliente, straziante ma esaltante. Decadenza e sconforto resi poesia, resi preghiera, un rituale, l’ultima definitiva celebrazione, un cantico lacerante con i suoi versi che rimano l’epilogo della nostra stessa esistenza.

(Luca Zakk) Voto: 9/10