(Argonauta Records) Avete presente cosa accade ai gremlins se date loro da mangiare dopo mezzanotte? Ecco immaginate di dare un cosciotto di pollo al cantante dei Crash Test Dummies alle 00.02, scoprirete che si trasformerà nel cantante degli Uncommon Evolution. Questo gruppo, accolto a braccia aperte dalla Argonauta (visti i suoni), fonda la struttura delle proprie canzoni proprio sulla voce del rabbioso singer, una voce che sa essere ruvida e calda a seconda delle necessità, un’ugola che ammalia come la luce di un neon filtrata da un bicchiere di Jack in un lurido bar del Messico al margine del deserto. Il genere proposto è una sorta di stoner piuttosto altalenante ed irrequieto nei ritmi, accompagnato da una chitarra che sa strizzare l’occhio anche alla melodia. La parte ritmica, solida e rocciosa, è messa leggermente in secondo piano per il genere proposto, ma si parla di lievi variazioni sul tema post rock. Un disco solido, una manciata di tracce ben scritte ed eseguite, un ascolto consigliato anche al di fuori dei confini del metal.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8/10