(Dead Center Prods) Gli Ungoliantha registrano e Munruthel missa e masterizza il tutto e al suo fianco, nel missaggio, anche il batterista reclutato per l’occasione, Dmitry Kim. Dunque un debut album con firma importante per questa band che pone i suoni natali sul finire degli anni ’90, ma solo ora realizza qualcosa di concreto. “Through the Chaos, Through Time, Through the Death” è un album che esprime un black metal di stampo sinfonico, nonostante le strutture delle orchestrazioni operate dai synth, non risultano possenti e non sono dunque la caratteristica dominante dell’intero spettro musicale. Il tappeto ritmico, basso compreso, ben udibile tra l’altro, e le chitarre agguerrite formano la vera ossatura dell’album che ritaglia comunque scorci epici e nei quali è sospesa quell’antica e malvagia attitudine del black. Canzoni che sono fredde tempeste e danno all’album un aspetto serrato, come una corsa continua e con tratti di stile blackened. Le melodie sono sufficientemente distribuite nell’intero percorso sonoro, ed esse raggiungono i loro momenti elevati, magnificenti; per il resto però è tutto quanto una corsa irruenta. Si sente l’essenza dell’Est. La terra ucraina votata alla propria storia e leggende, quella tradizione spesso udita perché venuta fuori da altre notevoli opere black metal provenienti da quella nazione.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10