copunrealterror(Jolly Roger Records) Anche l’underground italiano ha dei segreti da svelare: la Jolly Roger Records rispolvera così il primo e (finora) unico full-“length” dei pescaresi Unreal Terror, uscito originariamente nel 1986 dopo un demo e un ep (quest’ultimo, dal titolo “Heavy and Dangerous”, è stato ristampato qualche anno fa dalla Minotauro). La band, che è recentemente tornata in attività, propone un heavy/speed priestiano ma dai chiari caratteri italiani e metà anni ’80; il package è completato da quattro pezzi registrati nel 1987 in previsione di un successivo disco che non venne mai alla luce. L’opener “Fighter” mette subito in evidenza pregi e difetti del disco: buon ritmo, buone linee vocali, ma una produzione sottile sottile, forse più adatta al rock, che tra l’altro mette decisamente in secondo piano l’accattivante solo di chitarra. La lunga “At the End of the last Chapter” si apre su chitarre addirittura spagnoleggianti, e prosegue in un crescendo che, a tratti, assume toni quasi epici. Classicissima invece “Iron Curtain”, poi la buona e ariosa “Lucy Cruel” è di nuovo un po’ affossata dalla produzione, che rende i cori quasi un rumore metallico. “Brain washing” è un pezzo dalle due anime, e convince con la sua alternanza di parti slow e fast; anche di “Waiting for the Light” piace la struttura non lineare, che a tratti oserei definire quasi progressiva. Le quattro bonustracks (di durata media più lunga: insieme prendono quasi venticinque minuti) mostrano un indurimento del sound: spicca “Ship of Fools”, la quale si muove in un territorio che, negli stessi anni, cominciavano a esplorare i Dark Quarterer. Per i fanatici del metallo italico che fu, sicuramente una ristampa da tenere in alta considerazione, nonostante i suoi piccolo difetti che, per certi versi, contribuiscono a creare la sua gradevole patina vintage.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10