(Autoproduzione) Chi scrive giunge in considerevole ritardo alla recensione del nuovo album degli Upon Graves. Attendeva da tempo “Ravenous Chaos”, in redazione e dalla data di uscita. La formazione è della Florida, dedita a un black metal/blackened dalle tinte decisamente svedesi, a tratti sulla scia dei Watain. Ian “Mortem” Antonelli è batterista e voce, nonché compositore e fondatore. In questo album di debutto di poco oltre mezz’ora, si esibisce con Ian “Hex” Tomas alle chitarre e basso, con qualche sortita nelle voci. I due creano un sound sommariamente sulfureo e tinto di atmosfere occulte, torbide e parzialmente epiche. “Ravenous Chaos” si comporta in maniera decisamente accattivante, nonostante poi gli arrangiamenti e missaggio risultino un tantino underground, cioè a volte dozzinali i primi – in particolare nei passaggi sul thrash e il blackened nella seconda parte dell’album – e meno levigato della media il secondo. Non è tuttavia un male che viene per nuocere, anzi ogni strumento è perfettamente udibile, investendo così l’ascoltatore con queste litanie nere dai tratti black metal e con passaggi che hanno appunto un atteggiamento blackened. “Upon Graves” rappresenta la purezza del black metal, tirato su con una serie di melodie pittosto in grado di accattivarsi la simpatia dell’ascoltatore. Una band underground eppure capace di produrre un qualcosa che rientra bene nei canoni del linguaggio black metal.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10