(Xtreem Music) Prosegue inesorabile il percorso di crescita artistica dei thrashers torinesi Ural, giunti ora al terzo album il quale mette in mostra notevoli progressi rispetto al precedente “Just For Fun”,-con le nuove composizioni che risultano più complesse, dal minutaggio leggermente più lungo senza per questo perdere in aggressività ed immediatezza. I classici assalti thrash con influenze hardcore che da sempre caratterizzano la band piemontese, vengono arricchiti ora in maggior misura rispetto al passato da riff sghembi, irregolari e spiazzanti, stilisticamente affini ai Voivod, ma devo ammettere che ci sento anche pesanti influenze dei Coroner, soprattutto in certe armonie che richiamano lo stile di Tom Vetterli e soci. Certo, c’è spazio anche per episodi più semplici e diretti come “Uncanny Valley”, dal forte sapore rock ‘n’ roll, oppure la devastante “Carousel Of Hell”, mentre “Blood Red Sand” è cupa ed oscura, con richiami agli Slayer di “South Of Heaven”, accelerazioni improvvise e diversi cambi di tempo. Un album maturo, ragionato ed in grado di unire la classe del prog a sfuriate di rara potenza.
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10