(Iron Bonehead) Ritornano finalmente in scena i finlandesi Urn. La formazione scandinava mancava all’appello dal lontano 2008, e devo ammettere che ne sentivo la mancanza. Il loro sound contiene tutte le caratteristiche peculiari di come dovrebbe essere un album metal: cattivo, tagliente e feroce, concentrato su ritmiche sostenute senza mai scadere nella cacofonia e con un occhio rivolto alla melodia. Stilisticamente riconducibili al black metal, gli Urn evitano di fossilizzarsi su un unico genere, spaziando tra thrash, speed metal e punk, con qualche spruzzata rock’n’roll alla Motorhead. Un’attitudine non dissimile dai conterranei Impaled Nazarene o dai Sodom, per una band che mescola con grande abilità sfuriate a mille all’ora, stop and go, parti cadenzate ed assalti all’arma bianca. “All Will End In Fire” è cadenzata ed epica, con un chorus talmente ubriaco da essere adatto ad essere cantato a squarciagola brindando con una pinta. “Celestial Light” è aperta da un riff tipicamente speed metal sorretto da blast beats, prima di stemperarsi in un mid tempo nuovamente epico che precede una nuova sfuriata. “Nocturnal Demons” è il pezzo che i Sodom non scrivono più dai tempi di “Outbreak Of Evil”, dalla ritmica lineare ma devastante. Come ho detto prima, sentivo la mancanza di questi pazzi finlandesi. Amanti del metal estremo di fine anni ’80: fatelo vostro!
(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10