(Scarlet Records) È Matt Peruzzi la novità per il nono album in studio della power/prog band toscana. Il batterista dei Labÿrinth si aggrega ai Vision Divine per dare il via a questa trilogia aperta da “Blood And Angels’ Tears”. La storia narra di un’epoca ignota, dimenticata, dove tre angeli sono banditi dal regno di Dio, colpevoli di essere stati indecisi nello scontro tra Lucifero e l’Arcangelo Gabriele. I Vision Divine innalzano il proprio istinto power con toni gloriosi, attraverso raffiche melodiche imperiose, evocative e tanto ma tanto epiche. La narrazione vocale di Ivan Giannini, entrato in formazione nel precedente album del 2019 “When All the Heroes Are Dead”, è dominante e diffusa in ogni fase dei pezzi. Là dove Giannini si mette di lato, la band tira fuori soluzioni prog ben calibrate. Tuttavia anche in diverse strofe, i cambi di passo delle chitarre e i ricami tastieristici, nonché i cori d’appoggio, dimostrano l’evoluzione diffusa dell’impianto musicale di questo album. I musicisti sono in uno stato di grazia, però c’è una perplessità. L’album tocca quasi i cinquanta minuti di durata e dato che si parla di una trilogia, pare che in prospettiva c’è tanta o troppa materia sonora. Infatti rispetto a “When All the Heroes Are Dead”, QUI recensito, ora si è in presenza di un lavoro meno diretto. L’impressione è che servano più ripassi per questa epopea angelica caduta in disgrazia. Infine si segnalano tre ospiti: Ray Alder dei Fates Warning, Alle Conti di Twilight Force e addirittura AC Wild dei Bulldozer.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10