(Graviton Music Services) È Valéry Granson, chitarrista cinquantenne belga, il titolare di quesito progetto che mette al centro la sua fiammante chitarra, contornata da uno stuolo di musicisti da capogiro. Innanzitutto se Steve Vai e magari Joe Satriani sono tra i vostri dei della sei corde, Val Experience Band si avvicina proprio a quei mondi. Anche la chitarra che imbraccia Val è una Ibanez della linea Steve Vai. Granson, QUI la sua bio, decide di creare il suo primo lavoro autonomamente, QUI la sua sostanziale discografia, dandogli un taglio completamente strumentale. Il suo stile ovviamente sfuma tra i generi, riuscendo a dare ad ognuna delle tredici composizioni un’atmosfera e carattere distintivi. È la title track ad aprire, introducendo atmosfere e melodie tra il mistero, l’esotismo, e con la chitarra che scivola e genera tratti melodici illuminanti, con una cornice ritmica di grande spessore. A Val si somma anche un chitarrista ritmico, Adrien Peustjens di TheBlackos Nachos e le tastiere di Christopher Cansier di Mingawash. Si apprezza come in ogni canzone esista un tema melodico imponente, portante, centrale, poi ci sono le sue divagazioni, la chitarra che prende la scena, con il frizzante lavoro di contorno del bassista François Hantson e dell’esemplare uomo alle pelli che ha per nome Martin Moreau. Un festival di note che non ingolfa mai il motore dell’ascolto, riuscendo a fornire momenti agili, di pathos o di una semplice fuga verso fantasie sonore dai toni vivaci, colorati e unici. Un gran chitarrista ma anche un valido arrangiatore che sa comporre pezzi che montano enfatici verso suoni travolgenti.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10