(Osmose Productions) I Vanhelga incarnano una nazione ed uno stile musicale che ormai ha fatto il suo corso e ha avuto la sua occasione. Il black proposto dagli svedesi è quello si tirato ma molto umorale, molto malinconico e più vicino a quello che poi sarebbe diventato il death svedese. Ecco allora che in “Fredagsmys” troviamo tracce molto veloci ma anche brani calmi e accoglienti. Non proprio ballate quanto piuttosto una miscela di struggimento, rancore e ricordi persi. Un mix che a molti, sottoscritto compreso, piace davvero molto. Diciamo che appunto il gruppo sembra fermo al primo decennio del nuovo millennio, quando la musica aveva un altro sapore, un’altra logica. Ecco che un’uscita discografica di questo tipo non può, a mio avviso, piacere al curioso ma semplicemente accontenterà del tutto chi cerca in modo mirato del black sinfonico di prima mano degli anni 2000 e non si accontenta solo della pomposità dei Dimmu Borgir di allora ma vuole qualcosa di più tecnico e ricercato. La produzione è a livelli alti, probabilmente seguita da una grandissima casa produttrice quale è la Osmose. I suoni sembrano addirittura quelli di un decennio fa, ma di sicuro siamo nel territorio dei ricordi che influenzano la psiche, cosa che la musica ha sempre fatto e sempre farà.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10