(Mighty Music) A due anni dal “Sagas” (recensione qui), ecco il settimo disco dei danesi Vanir, come sempre devoti al death metal melodico che marcia contro il nemico, attraverso le avventure incredibili vissute da valorosi guerrieri norreni, anche se le tematiche qui si ampliano, visto che c’è più storia e meno fantasia, e ci sono brani che trattano argomenti più ‘recenti’, più dentro nell’epoca del rinascimento, come “Twisting The Knife” che parla del Bagno di sangue di Stoccolma (qui) del 1520. Ma indipendentemente dell’epoca storicamente trattata, i brani di “Epitome” hanno un unico fulcro, ovvero il trono con le conseguenti battaglie combattute per mantenere il potere… cosa applicabile sostanzialmente a tutta la storia dell’uomo, dall’antichità fino al giorno d’oggi. Per sostenere questi racconti così intensi, per fare da contorno a queste lotte per il predominio serve un death metal molto avvincente, ricco di melodia, sulla scia -ovviamente- di acts quali gli Amon Amarth; ed ecco che “One Man Army” è tanto marziale quanto quasi-sinfonica, mentre “Wood Iron And Will” è più ricercata ed introspettiva anche se incalzante e travolgente. Oscura “Sanguis Et Aurum”, tuonante “Call To Arms”, ricche di senso di gloria “Fall Of Arkona” e “Kings Will Fall”. Per chiudere il cerchio, la copertina vuole rappresentare la regina Margherita Sambiria di Danimarca, prima donna a detenere una posizione di potere effettivo; ai suoi tempi, Margaret aveva la reputazione di reggente competente ed illuminata, e le toccò affrontare il conflitto irrisolto tra la corona e l’arcivescovo di Lund. La canzone “Sorte Grethe”, contenuta nell’album, parla proprio della sanguinosa battaglia di Lohede, dove i danesi furono duramente sconfitti e Margherita e suo figlio fatti prigionieri… ma tutto questo per proteggere il diritto alla corona dei suoi figli! Grandi personaggi, realmente vissuti ma con una bellissima quanto inevitabile scia leggendaria: il tutto in un album avvincente, ricco di storia e dannatamente epico!
(Luca Zakk) Voto: 8/10