(Mighty Music) In giro dal funesto 2019, solo ora i danesi Vansind riescono ad arrivare al vero e proprio debutto, avendo comunque seminato svariati singoli e pure un EP uscito nel 2021. La formula è quella classica: folk metal completo di cornamuse, altri fiati la voce cavernosa a-là Amon Amarth di J. Asgaard e quella femminile e decisamente potente di Line Burglin. Se apparentemente si tratta di una band fuoriuscita dal nulla, tanto che la tastierista e cornamusista Rikke Klint Johansen non sembra aver suonato in nessuna altra band nota, cosa che sembra valere anche per la vocalist Line e per il bassista Mikael Christensen, sbirciando tra i nomi della line up salta all’occhio la presenza del chitarrista Kirk Backarach, anche dei power metallers Iron Fire e dei viking metallers Vanir, e del batterista Danni Jelsgaard il quale picchia o ha picchiato per un numero consistente di bands, tra queste Panzerchrist, Detest, Satanic Assault Division, oltre al chitarrista virtuoso Thor Sejersen Riis. Il folk metal proposto ha un incedere di stampo death melodico, se vogliamo, ovviamente con accenti sull’epicità, sul marziale, su quella cavalcata verso la gloria, su quella marcia trionfale con la spada in mano verso la fine della temporanea vita terrena, puntando all’eternità del banchetto al fianco degli Dei. Ovviamente non mancano quelle parentesi puramente folky, solitamente affidate alle ragazze (cornamuse e voce), come emerge nella pungente ”Den Første Fejde” o nella impattante “Grib Til Våben”, mentre la band non teme nulla quando è il momento di spingersi oltre verso un metal ben più estremo di quello tipicamente di contorno a saghe epiche della mitologia nordica… ma non manca nemmeno quello spunto puramente metal, a tratti rock, il quale rende l’album tanto prevedibile -visto il genere- quanto sorprendentemente pieno di piccole e grandi sorprese. Con quelle due voci, spesso in regime di duetto e con membri così capaci e in grado di spaziare tra stili e strumenti diversi, ecco che Vansind è una nuova e molto interessante realtà per tutti coloro che amano il genere: una band perfetta perfetta per tutti quei fest che rievocano la traduzione, le danze, le bevande artigianali sorseggiate da calici e corna, i rituali, la mitologia e la magia del nord…. tra canti notturni davanti ai falò e valorosi guerrieri assetati di sangue in marcia verso l’ambito Valhalla.
(Luca Zakk) Voto: 8/10