(Moribund Record) La nostalgia e la decadenza della musica di Vardan è proporzionale solamente all’infinito numero di release che questo artista scolpisce e propone. “Nostalgia – Archive Of Failures”, il nuovo lavoro, è una trilogia divisa in tre parti (pubblicate contemporaneamente) la quale sarà seguita da una ulteriore trilogia -sempre in tre parti- prevista agli inizi del prossimo anno. Cronologicamente siamo attorno al trentesimo album di questo progetto DSBM italiano e le due ore di musica (quaranta minuti la prima parte divisa in cinque brani, tre quarti d’ora su due brani la seconda parte ed infine altri trentasette minuti la conclusiva terza parte) sono capaci di ipnotizzare l’ascoltatore conducendolo dentro una spirale di pazzia senza via di fuga. Sanguinosa nostalgia. Dolorosa malinconia. Privazione della luce. Quel charleston aperto e vibrante. Quelle linee di basso suggestive che accompagnano la direzione decadente della melodia, poi scolpita da arpeggi lugubri, funerei, maleodoranti… il tutto con l’accompagnamento di una linea vocale straziante, sofferente, appartenente agli inferi e agli angoli più disperati della psiche umana. Arpeggi suggestivi. Aperture atmosferiche (magnetiche su “Nostalgia P.2 V”). Mid e slow tempo incisivi, taglienti, profondi e mentalmente distruttivi. Analizzando l’opera con obiettività e sincerità si nota che, partire dal titolo, c’è palese una forma di tributo ai francesi Nocturnal Depression; tuttavia resta irremovibile il fatto che queste due ore di musica sono immensamente coinvolgenti, fanno dimenticare le somiglianze, assumono una dimensione propria, lasciando il segno, marchiando a fuoco, destabilizzando, sconvolgendo, incupendo e torturando. L’ennesima prova di una one man band che rappresenta una garanzia, una certezza ed una nefasta frequente ricorrenza.
(Luca Zakk) Voto: 8/10