(Iron Bonehead) Fumo. Nebbia. Decadenza. Morte. Lo split delle due bands Neozelandesi è estremo, crudele, un death sepolcrale che toglie l’aria, il respiro, la forza, la voglia di vivere. Drumming lento e funereo a supporto di riff in tremolo pieni di sporcizia ed intensa malvagità, ed ancora scenari privi di luce con atmosfere che gelano il sangue. L’edizione è rigorosamente in vinile 33 giri, altrettanto rigorosamente limitato a 500 copie. Sul lato A trionfano gli inferi creati dai Vassafor con ben due tracce, l’apocalittica (quasi un quarto d’ora) “Ossuary in Darkness” -un pezzo perverso ricco anche di oscura melodia materializzata da decadenti assoli- e la cover dei Varathron “Son Of The Moon” (traccia risalente all’album della band greca intitolato “His Majesty at the Swamp” e datato 1993). Dopo gli oltre 23 minuti del lato A, è legittimo aspettarsi altrettanta decadenza sul lato B, che infatti è occupato dalla sola “Aeon Tenebris – Aeon Lacrimis – Aeon Mortem”, una esecuzione di oltre venti minuti per mano dei Sinistrous Diabolus; la traccia evidenzia il lato doom della band, mette in piedi atmosfere che dipingono sofferenza e morte, il tutto in un contesto morboso e privo di speranza. Death Metal Sepolcrale: con questa release i termini “Death” e “Sepolcrale” assumono un nuovo e più profondo significato. Un viaggio attraverso l’inferno, sperimentando ogni sorta di anti umana sofferenza.
(Luca Zakk) Voto: 7/10