(Avantgarde Music) Ultimamente sembra che molte formazioni statunitensi siano affascinate dalla musica estrema scandinava; solo pochi giorni fa ho avuto modo di ascoltare l’ultimo album dei Gatecreeper (recensione qui), provenienti dall’Arizona ma con uno stile che molto ha a che spartire con il Gothenburg sound, ed ora ecco i Vimur, band proveniente da Atlanta, Georgia, ma dedita sin dal 2006 ad un black metal di chiara matrice svedese. L’approccio degli statunitensi è infatti brutale, senza troppi fronzoli, eppure non privo di melodia, con frequenti richiami a giganti del genere come Watain e Dark funeral, con qualche spruzzata di Dissection nei momenti più epici, come nel caso della solenne “Sons Of Another Light”. Una solennità che caratterizza un po’ tutto il platter, grazie a ritmiche perlopiù cadenzate che lasciano posto ad accelerazioni sporadiche ma efferate. Uno stile forse derivativo, eppure non privo di fascino, portato avanti dalla band da quasi un ventennio.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10