(Ripple Music) Album di debutto per Viral Tyrant, formazione statunitense dedita ad un doom/sludge che spesso e volentieri ingloba stili insoliti per questo genere, come thrash ed hardcore. Il riffing è come da tradizione lento, pesantissimo e pastoso nelle distorsioni, con voci rauche, rabbiose ed urlate, ma quello che rende il sound della formazione di Portland unico e riconoscibile è proprio la presenza di improvvise e violente accelerazioni che, pur non raggiungendo mai vette vertiginose di velocità, conferiscono alle composizioni un certo dinamismo, utile a spezzare momentaneamente l’incedere pachidermico dei brani. L’opener “The Felling Of The Doom Tree” sintetizza alla perfezione quanto appena detto: riff lentissimo, ossessivo, agonizzante, violentato da una furiosa scarica hardcore breve ma incisiva, che lascia il posto nuovamente al riff portante, il quale da l’impressione dii essere ancor più claustrofobico di prima. La successiva “Beloved and Beheaded” enfatizza ulteriormente il lato hardcore, che nel finale raggiunge vette di aggressività vicine agli Slayer. “The Great Traverse” esplora il lato più intimista della band americana, grazie ad un arpeggio oscuro e misterioso che in crescendo si trasforma in un riff intenso e potente. Un album avvincente ed imprevedibile, consigliato agli amanti di Crowbar ed Eyehategod.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10