(Ripple Music) Ecco un sound oscuro, in qualche modo doomy, che gioca con le tenebre del metal, senza mai veramente abbracciarle… anche se esiste un legame che appare inscindibile. Confusi? Perfetto… tanto che la citazione dello scrittore americano Laird Barron ‘La nave è liscia come una flebo di morfina che ti fa scivolare su oceani di oscurità fusa’ sembra essere l’unica valida ed azzeccata descrizione del terzo disco degli americani Vitskär Süden, una band mai ferma, sempre in navigazione verso il prossimo livello, giocando con dimensioni psichedeliche, con il neo-psych, con lo space space rock, il doom, il prog e un ampio ventaglio di sonorità gotiche. Sette brani, sette dimensioni sonore, sette canzoni nate in modi diversi, seguendo percorsi individuali e ricchi di ispirazione, sette storie buie, sette oscure narrazioni su temi di debolezza e vicende umane, spaziando tra innumerevoli scenari, naturali o artificiali, misteriosi o apocalittici, tra acque tumultuose e guerre combattute su terreni impervi. Drammatica e delicatamente incalzante “Vengeance Speaks”: subito si evidenzia il seducente gusto stilistico della band, oltre alla favolosa e provocante voce del vocalist (e bassista) Martin Garner; un brano che sembra non evolvere mai, che genera una destabilizzante ma irresistibile suspense. Dark wave nell’anima ribelle di “R’lyeh”, pulsazioni malinconiche che ricordano i Lake of Tears con “Through Tunnels They Move”, cosa che si conferma con la mestizia poetica della bellissima “Hidden By The Day”. Molto atmosferica “Tattered Sails”, epica in forma decadente “Everyone, All Alone”, prima della sognante e conclusiva “Elegy”. Un sound che si evolve, una radice rock che apre le porte ad archi, che intensifica tastiere, elettronica e synth, verso un prog ancor più contorto e dannatamente tetro. Musica nata da innumerevoli jam, senza regole predeterminate, comprensibile a fondo solo se ascoltata in intimità, rigorosamente in cuffia, sorseggiando un drink, aprendo la mente, lasciandosi andare a tutte le sensazioni, sempre pronti per nuove pericolose emozioni.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10