(Massacre Records) In Sassonia i Voice vi nascono verso la fine degli anni ’80 e a oggi hanno pubblicato sei album. “Holy Or Damned” arriva ben sette anni dopo il precedente e conferma le intenzioni e l’appartenenza della band all’heavy metal melodico con i suoi sforamenti power e hard rock. “Holy Or Damned” è un album gradevole che non presenta però pezzi brucianti e distintivi, non è tuttavia un aspetto che mette in secondo piano un cantante molto preparato, Oliver Glas. Le tastiere sono discrete ma pronte a farsi sentire nei momenti chiave, di Thommy Neuhierl che è anche chitarrista con Rainer Wild. Nell’album diversi ospiti: Ragnar Zolberg (Sign, ex Pain Of Salvation) che suona l’assolo di chitarra in “Dream On”, Hans-Jürgen “Jäcki” Reznicek (Silly) è al basso fretless di “Tears In The Dust” e poi Fredy Adler, pianista in “Petrified Dreams”. Undici canzoni per la versione CD, tre non disponibili in quella vinile. Poco più di un’ora di musica, risultante ben arrangiata con spunti interessanti, diversi momenti che hanno il loro tocco coinvolgente pur senza mai mettere questo album a un livello esplosivo. “Holy Or Damned” è un titolo che ben definisce il suo destino.
(Alberto Vitale) Voto: 6/10