(Avantgarde Music) Caos. Primordiale e lacerante caos. È questa la sintesi del sound dei blacksters spagnoli Voidescent, i quali finalmente debuttano dopo un EP uscito ormai cinque anni or sono. Sei brani violentissimi che scavano nel profondo della vita, di tutto quello che è tetro, misterioso, sacro nella forma più deviata, mistico e psicologicamente introspettivo, celebrando la forza suprema della morte, l’unica essenza che domina ogni esistenza in questo pianeta, in questa galassia, forse nell’intero universo. L’umana esistenza, nella sua effimera inutile dimensione diventa un banchetto succulento di narrazioni che osservano questo esistere da diverse angolazioni, evidenziandone gli enigmi senza soluzione e quella danza suprema rappresentata dal legame tra vita e morte, tra inizio e fine, dentro un intreccio senza fine di essenze che sono parte di un più grande concetto, di una più suprema verità la quale va oltre i limiti dello spazio, del tempo, della comprensione da parte di qualsivoglia intelligenza presente nella vastità del cosmo. Brani diretti che vibrano con veemenza ai confini tra old school e industrial, tra black sulfureo alla francese e estremismi di matrice proveniente dall’est europeo. Sei brani per forti di cuore, sei brani per coloro che sanno andare oltre, per quelli con un livello di percezione superiore. Un viaggio perverso e crudele che mette in evidenza la nostra costante decadenza, il nostro essere estremamente piccoli dentro la grandezza suprema del ciclo delle esistenze tutte.
(Luca Zakk) Voto: 8/10