(AFM Records) La band di Alex Beyrodt colpisce ancora e centra il settimo bersaglio, con un nuovo disco immensamente energetico, intenso, melodico e dannatamente hard rock, musica di un’epoca mai passata di moda riconcepita in un contesto allo stesso tempo tradizionale e contemporaneo. Ed ecco allora che scorre con impeto “Lay Down Your Lovin’”, tuoni e fulmini con “Let It Rock”… e con questo titolo non potrebbe essere altrimenti. Ti viene da chiedere se Coverdale è ospite dell’album quanto parte la potente “Sweet Little Sister”, tuonante e ricca di dettagli tecnici “Stand Your Ground”, lenta, ossessiva, meravigliosamente pesante “Black Country” (si, vi verrà in mente “Kashmir”!). Aggressiva e dannatamente heavy “Strangers In The Night”, mentre quell’immancabile ed intramontabile sentore di rock ruvido ottantiano esplode ulteriormente con l’ottima “Billy’s Song”, in contrasto con gli spunti prog che emergono da “Strangers In The Night”, verso l’epilogo della drammatica e travolgente title track, qui posta in chiusura. Ma cos’è “Hail to the King”? Un concentrato di Led Zeppelin, Rainbow, Deep Purple e Whitesnake: la sintesi di questo sound spinta oltre, esaltata, celebrata, osannata in modo tale da confluire in dodici brani semplicemente irresistibili, senza filler… solo dodici possenti e dannati singoli!
(Luca Zakk) Voto: 8/10