(Debemur Morti Productions) Sono una nuova realtà della scena black metal ucraina i Waidelotte che si costituiscono grazie a un nutrito gruppo di musicisti che provengono da Soen, White Ward, Naoni Orchestra, Тінь Сонця e Solar Kollapse. Black metal dai larghi contorni perché i Waidelotte inseriscono elementi folk e progressive con ampie iniezioni di melodic black-death metal. Il tutto possiede una resa accattivante che in un certo senso affonda le proprie radici in altre realtà della suddetta scena, soprattutto da quelle formazioni che hanno inserito sia elementi folkloristici che melodie legate alla tradizione popolare della nazione ucraina: si parla dunque di Munruthiel, Thunderkraft, Hate Forest, Kladovest. I nostri in questione hanno però un taglio più attuale, un prog pronunciato, risultano anche meno monolitici, con composizioni che spaziano sia tra i summenzionati stili ma anche con un passo variabile e modellato appunto con un fare degnamente prog. Evocativi i momenti tra un ambient e appunto un folk dimesso che lascia emergere una certa malinconia, definiti poi anche da qualche strumento tradizionale e cori femminili tipici dell’est Europa e dell’immediata e vicina Asia. Restando però nella stretta visone del black/blackened death metal, emergono passaggi che rievocano Deicide, Cradle Of Filth, ma in maniera appena accennata, senza invasività. L’album nella sua dinamica testuale vuole essere una riflessione sull’individuo e del suo ideale viaggio attraverso il destino, la conseguente morte e la rinascita.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10