(GrimmDistribution) Beh, devo dire che la definizione del genere proposto, ‘dark jazz’ per una volta riassume benissimo quanto proposto. Ho ascoltato e riascoltato non so quante volte il cd ma devo ammettere che non vi ho trovato alcun senso. E non sto dicendo che è una release bizzarra, sto proprio constatando che qui c’è solo della musica piatta e banale. Suoni di pianoforte fanno da base ad un cantato balordo e ai limiti della parodia, come se un film di Cronenberg si fosse erroneamente fuso con uno di Gilliam. Tutto in questo album non funziona per me e non come disco metal, ma in generale come composizione musicale. Il cantato è talmente fastidioso che si fatica arrivare alla fine di ogni traccia, la struttura delle canzoni non riesce a riscuotere il minimo interesse nell’ascoltatore, la mancanza di qualsivoglia orchestrazione o atmosfera rende l’intero album simile all’elettrocardiogramma di un deceduto. Mi dispiace, ma c’è un limite all’ascoltabile e penso che i miei limiti siano davvero molto ampli. Nonostante questo, sono stati superati. Si, anch’io lo odio.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 2/10