(Metal Mind Productions) Questo progetto nato nel 1984, poi scomparso ed infine resuscitato con “Granite” del 2012 e l’ottimo “The Dark And The Light” del 2013, continua ad andare avanti. Stiamo parlando di un progetto dove la voce di Doogie è da ricercare tra i membri originali, i membri fondatori, ben prima dei Rainbow, dei Cornerstone, di Malmsteen. Ma la release del 2013 ha dato i suoi frutti, ed i ragazzi del Lanarkshire in Scozia tornano con con quasi un’ora di sano metallo, di hard rock, di melodia, di arte nella creazione di canzoni tecniche ma potenti. Sembra quasi che ovunque ci sia Doogie, la musica prenda una determinata direzione, quasi come se la sua presenza portasse i musicisti a comporre attorno alla sua unica ugola. Infatti ci sono palesi similitudini tra Cornerstone, Tank e La Paz… quasi una famiglia di direzioni stilistiche costruite attorno a Mr. White, il quale riesce sempre ad essere flessibile, adattabile anche se decisamente unico. Un album intenso, godibile, divertente. Veloce “Light The Fire”, trionfale “Heart Of Stone”, epica “No Place In Heaven”, superba fin dal titolo “A Certain Song”, con quell’hard rock ottantiano e grintoso. Graffiante “Daughter of Time”, tirata “The Prize”, assurda e divertentissima “Miss Dynamite” grazie al suo blues sfacciato e privo di rispetto, prima della tecnica raffinata di “Book Of Shadows”, la canzone conclusiva, la quale si sviluppa dentro imponenti confini hard rock. Gran musica, gran registrazione, con tutti gli strumenti -corde vocali comprese- ben esaltati. Hard and Heavy. O l’essenza stessa dell’hard and heavy. Questo è quanto emerge con La Paz, oltre al fatto che, a quanto pare, questi ragazzi si divertano come si divertivano oltre trent’anni fa… a tutto vantaggio della sincerità della musica e del nostro divertimento!
(Luca Zakk) Voto: 8/10