(Reigning Phoenix Music) White Stones è un progetto di Martín Méndez, il bassista degli Opeth. Méndez è nato in Uruguay ed è dunque di lingua spagnola e con White Stones, dove collabora con altri musicisti e tutti spagnoli, è al terzo album. Siamo di fronte a un lavoro cantato dunque in lingua, dove la musica è un prog che si installa in partiture di stampo saltuariamente death, spesso thrash e gothic o heavy a più riprese, con svirgolate jazz. “Memoria Viva” è un album che attrae da subito per le sue evoluzioni nelle quali le melodie entrano ad essere parte integrante delle inflessioni seguite dalla musica. Martin Méndez, Loi Boucherie, la voce, e gli altri si cimentano in strutture agili che sembrano continuamente volgere ad aperture inattese e tenendo ben in evidenza i piani melodici. “Humanoides” raggiunge quasi i sette minuti, mentre “Grito al Silencio” li supera, invece il resto dei pezzi che sono nove in totale, si assestano tra quattro e cinque minuti di media, un paio invece sono sui due minuti di durata. “Memoria Viva” non punta a strutture lunghe, sa essere immediato e sinteticamente capace di proporre linee melodiche, vocali e ritmiche accattivanti. Dato un basso frizzante e lodevole nelle sue linee, suonato da Méndez, le chitarre si destreggiano tra riff docili, anche hard rock in certi momenti e imperiosi in altri. Neppure trentotto minuti di durata per “Memoria Viva” eppure è un tempo necessariamente sufficiente per i White Stones a mostrarsi freschi e con idee ben espresse. Le melodie poi ricordano anche cose di grandi come Magnum, certamente qualcosina degli Opeth e del prog italiano, nonostante tutta l’architettura di “Memoria Viva” sia effettivamente qualcosa di molto personale.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10