(Scarlet Records) Un trionfo di power/gothic! Non c’è altro modo per descrivere il terzo full-“length” dei parigini Whyzdom, che davvero meriterebbero di salire sull’Olimpo del settore. Un settore in crisi, certo, ma certamente illuminato da un’opera come questa, un concept sulle assurdità della religione… La opener “While the Witches burn”, che sfiora i sette minuti, è uno spettacolo di sinfonie boombastiche di una complessità allucinante: certo, i riferimenti sono sempre Epica, Nightwish e compagnia female fronted… ma c’è un tocco prog in più che arriva alle orchestrazioni usate dagli ultimi Blind Guardian, e una potenza d’insieme che eclissa i Visions of Atlantis! Epica in maniera devastante “Tears of a hopeless God”, con cori che si spingono alle massime altezze possibili; gotica, operistica e teatrale “Eve’s last Daughter”, con un paio di acuti da pelle d’oca della nuova cantante Marie Rouyer. Potenza e melodie orecchiabili si fondono mirabilmente in “The Mask”, mentre “Asylum of Eden” esalta in maniera quasi strabordante la dimensione cinematografica del sound. “Waking up the Titans” ha un livello di epicità e maestosità vicino a quello dei vecchi Rhapsody (soprattutto nell’elegiaco finale), mentre nel break di “Theory of Life” trovano posto anche dei cori gregoriani riletti in stile new age. “Where the Angels” ha toni più leggeri e solari (pur fatta salva la complessità del sound) che potrebbero far pensare ai Teodasia (se non, al netto delle ovvie differenze di arrangiamento, agli Skylark); non si poteva che chiudere in bellezza con le arie di “Pandora’s Tears”. Un disco praticamente impeccabile, che ha l’unico ‘difetto’ di essere così sovrabbondante da dover richiedere numerosi ascolti per farsi metabolizzare. Onore ai Whyzdom!
(René Urkus) Voto: 8/10