copwindsofg(Pulverised Records) In passato un ascolto fugace di “The Arrival of Apokalyptic Armageddon” aveva sussurrato il valore intrinseco di questa misconosciuta band proveniente da Durham, Inghilterra. Crust micidiale che avvita componenti death, thrash e black insieme. Qualcosa di devastante, ma l’irruenta rabbia e atmosfera apocalittica di questo primo album dei Winds Of Genocide non sono l’essenza primaria. C’è nell’album un carattere melodico, una serie di trame che si impressionano nei neuroni dell’ascoltatore e restando vivide. Le porte di “Usurping the Throne of Disease” si spalancano su chitarre incrostate di hardcore, su sequenze di accordi che variano tra i generi già summenzionati. Il drumming possiede andature che spaziano da rullate e battiti hardcore ad assalti thrash/death metal. Un ritmo radicale ed estremo. Il cantato è l’armageddon vocale auspicabile: che sia un growl o scream, quel timbro roco e bruciato di Kat Shevil è perfetto, nella sua catramosa performance. Cosa hanno i Winds Of Genocide di buono? Death o thrash che sia viene suonato con l’atteggiamento crust, tale da sintetizzare insieme Discharge, Amebix, Bolt Thrower, Extreme Noise Terror… e ancora, ma più di tutto loro stessi, nella capacità di definire una propria visione. I pezzi sono celebrazioni di un’attitudine e di una rabbia senza pari e contemporaneamente attraverso quelle nubi sonore pregne di lampi e fulmini, ecco spuntare trame melodiche ben identificabili. La bellezza di “Usurping the Throne of Disease” è eterna. La cattiveria di quel brano è evidente, ma la trama poetica dei suoni è intensa e sorprende. “Swathed by the Black Wings of Death” è a ridosso del grindcore e chiude l’album come un’esplosione finale. Band attiva e che giunge alla prima produzione ‘pesante’ con il supporto di Fred Estby (ex Dismember) al Gutterview Recorders (The Dagger, Bastard Priest, Morbus Chron e altri) e la masterizzazione di Jack Control all’Enormous Door Mastering (Darkthrone, Trap Them, Poison Idea, Entrails e altri) nel Texas. Confeziona il tutto la copertina di Mark Riddick (Arsis, Hypocrisy, Morbid Angel e altri).

(Alberto Vitale) Voto: 8/10