(Scarlet Records) Il seguito dell’ottimo e secondo album dei Winterage intitolato “The Inheritance of Beauty” (QUI recensito) è dunque “Nekyia”. Tre album dal 2008 per la band ligure, quello di debutto è “The Harmonic Passage” del 2015 e per il successivo passano poi sei anni. I Winterage debuttano con l’EP omonimo nel 2011 e da allora hanno sviluppato un symphonic metal di taglio power metal e in seguito aggiungono rimandi gothic. “Nekyia” non rinuncia a quella filosofia power e in ciò emerge un vasto uso di melodie di stampo folk che abbinate alle partiture sinfoniche quanto a quelle liriche e addirittura operistiche, rendono il tutto accattivante dal punto di vista strettamente melodico. I pezzi espongono spesso fasi sinfoniche intramezzate da ricami folk che interagiscono con le prime e ad esse poi si sommano intrecci corali di diverso livello. Le canzoni sono ricche di abbellimenti e stucchi, di un dinamismo fragoroso nei cambi di stile o nel fluire stesso dei pezzi che sommariamente risultano tutti maestosi. La base metal vede pattern ritmici anche veloci con doppiacassa spesso attiva, riff grintosi, pochi gli assoli. Il susseguirsi di queste soluzioni crea una certa affettazione non diversa da quella dei Therion, perché si avverte un dinamismo muscolare quanto una serie di capovolgimenti melodici studiati e voluti che vogliono stupire l’ascoltatore. Tra tratti operistici, sinfonici, folk, tra temi recitati e melodie dirompenti, i Winterage hanno tirato fuori un lavoro coraggioso, non semplice ma genuinamente audace.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10