(Nuclear Blast Records) Sono passati ben dodici anni da “Time I” secondo album e per molti il capolavoro assoluto dei Wintersun, band che definirei discontinua, una band che dopo due grandiosi full length si è un po’ persa per strada, dando alle stampe il controverso “The Forest Seasons” (recensione qui) e l’inutile singolo “Warning”. Non sapevo quindi cosa aspettarmi da questo nuovo album della formazione finlandese, tenendo anche conto che il titolo suggerisce la seconda parte del capolavoro datato 2012. ogni mio dubbio si è dissipato sin dalle prime note di “Fields Of Snow”, una sorta di lunga intro strumentale estremamente epica e cinematografica, ricca di sonorità orientali che troveremo disseminate anche negli altri brani. “The Way Of The Fire” alterna sfuriate brutali e voce in growl e momenti malinconici e melodici con clean vocals, passaggi sinfonici ed assoli di pregevolissima fattura. Più pacata inizialmente “One With The Shadows”, dalle ritmiche rallentate ed oscure, con un cantato stilisticamente vicino ai Blind Guardian. “Ominus Clouds” è la seconda strumentale, costituita da un o struggente ed atmosferico quanto funambolico assolo di chitarra neoclassico, con un rumore di pioggia e tuoni in sottofondo che introducono l’impetuosa “Storm”, aperta da un arpeggio acustico e da note di pianoforte, prima della furia per l’appunto tempestosa scaturita dalle chitarre e dalla batteria, mentre il cantato è perfido e minaccioso, alternandosi efficacemente con cori monastici. Un gong in lontananza e strumenti orientali accompagnano “Silver Leaves”, un brano atmosferico e sognante, a tratti quasi new age nel suo infondere pace e tranquillità. “Time II” è il degno successore del capitolo precedente, tanto che ascoltandoli di seguito, sembra di ascoltare un unico, lunghissimo e meraviglioso album per una band che ora come mai prima è ispirata ed in stato di grazia.
(Matteo Piotto) Voto: 10/10