(Season of Mist) Esistano da ben oltre due decenni i Wormed che non vantano una nutrita discografia. Quattro album e cinque tra split, demo ed EP in fin dei conti sono una quantità di pubblicazioni comunque non trascurabili, per una brutal death metal band che ama divagare e spezzettare i propri pezzi con elaborazioni complesse. Pur denotando una buona tecnica, i madrileni si presentano con questo brutal vivace, estremamente dinamico e con punte grindcore. I Wormed riprendono da dove avevano lasciato nel 2016, cioè dall’album intitolato “Krighsu” che è proprio il nome del protagonista di questa nuova storia. Krighsu è infatti un hacker che si imbatte in questa forza sconosciuta e astrale che detta appunto il nome dell’album, “Omegon”. I testi hanno un taglio fantascientifico e si avverte quell’aria cybernetica, come se certe raffiche dei Voivod fossero estremizzate e appunto trasportate a un livello brutal detah metal e dove a volte prendono posto assalti alla Suffocation. La visione degli spagnoli Wormed è quella di un laboratorio sonoro che coinvolge strutture fatte da riff melodicamente ipnotizzanti, con forme si tecniche ma surreali e attraverso un ritmare che può essere folle ed estremo oppure misurato in scansioni ordinate ma non semplici. “Omegon” attraverso la sua connotazione sci-fi vuole turbare con le sue melodie dimensionali da iperspazio, quanto impressionare per quella sana e irruente violenza che si manifesta di continuo che la band controlla tra partiture sofisticate e spunti brutali violenti ma brevi.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10