(Pelagic Records) In meno di cinque anni i parigini WuW hanno pubblicato tre album, dei quali i primi due con Prosthetic Records. “L’Orchaostre” consta di cinque pezzi tutti intitolati “Orchaostre” e numerati dall’1 al 5. Affascinante “Orchaostre 1” che svela da subito questo incrocio tra doom, sludge, post metal con le tastiere che intervengono a ricamare melodie arcaiche, sinistre e desuete rispetto alla pastosità del tutto che la band esprime con chitarre, basso e batteria. Andature basse, distorsioni grevi, climi uggiosi e tetri, a tratti ipnotici. La scelta di operare con brani prettamente strumentali da parte di Benjamin e Guillaume Colin, rende il clima ancora più funesto e drammatico. “Orchaostre 2” è una composizione che si mostra ancora più inquieta e carica di tensione. Andatura doomeggiante, melodie che riportano alla mente anche sprazzi di Goblin, quanto di una possibile scelta da colonna sonora di thriller e horror di sorta, non senza un appoggio verso momenti di d’atmosfera. Spaziale la chitarra di “Orchaostre 3”, dai toni approssimativamente vicini agli Hawkwind, mentre “Orchaostre 5” si apre con il sommarsi di batteria, basso e sintetizzatori per un incedere monolitico. Se la Pelagic Records è un verbo che vuole diffondersi, e lo sta facendo da un po’ di anni, i fratelli Colin sono dei proverbiali e sublimi ambasciatori di ciò.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10