(Napalm/Audioglobe) Si rifanno vivi gli Xandria, che ormai diversi anni fa misero a segno un ottimo colpo nella scena gothic con “Ravenheart”. Dopo circa cinque anni di silenzio la band si presenta decisamente rinnovata e con un sound più potente e “powerizzato”, ma senza apparire come il solito clone dei Nightwish. “A Prophecy of Worlds to fall” parte in modo ultraepico e si destreggia con maestria fra i clichè del genere; direi che siamo in presenza di un ottimo brano, potente ed evocativo. Il singolo “Valentine”, invece, forse esagera con le parti operistiche, soprattutto nel pesantissimo break corale. L’arrembante “Euphoria” fa pensare alle cose migliore degli Imperia, e infatti il timbro della nuova singer Manuela Kraller ricorda moltissimo quello di Helena Iren Michaelsen. Altro pezzo molto convincente è “Blood on my Hands”, con un ritornello tanto banale quanto irresistibile. “Soulcrusher” inasprisce un po’ i toni, sufficientemente toccante la power ballad “The Dream is still alive”; “Call of the Wind” getta nel mucchio degli elementi folk forse non indispensabili. Malriuscito il cambio di tempo di “Cursed”, poi il disco si chiude con la lunga ed evocativa “The Nomad’s Crown”, che non esagera con gli spunti arabeggianti. Un deciso e convincente prodotto di genere.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10