(Soulseller Records) È il quarto atto per gli Xeper ed esce per la Soulseller Records, etichetta che non pubblica cosa a caso. Difatti “Ad Numen Satanae” è un album eccezionale! Nel 2007 a Treviso il chitarrista Guh.Lu, con trascorsi in Setherial, Impiety e persino al basso per i Gorgoroth, crea questa realtà black metal che oggi splende con un titolo altisonante. Con Guh.Lu in veste di ospiti anche Blasphemer (Vltimas, nonché ex Mayhem) e Thomas Hansen detto “Bolverk”, dei The Way Of Purity, entrambi alla chitarra, il batterista Vegar Ytterdal Larsen detto “Vyl” (Gorgoroth e altri), inoltre Mantus (Patria) nonché V. Einride (Whoredom Rife) e Maelstrom. Un folto manipolo di musicisti per un album assemblato a Treviso nelle varie fasi di registrazione tra il 2016 e il 2020. Tuttavia la batteria è stata registrata in Norvegia e le voci in Australia. L’album poggia su una base solida grazie a riff possenti e con un retaggio vagamente Dissection in certe situazioni. Impressionante la solidità ritmica, un sostegno esemplare con i suoi tempi e pattern. “Ad Numen Satanae” raggiunge vette notevoli, portando l’ascoltatore in territori oscuri quanto lontani. “Riding the Spiral of Lilith”, poco meno di dieci minuti di durata, è un esempio di atmosfere epiche e di un approccio ritmico andante, capace di contribuire all’arrangiamento, mentre le chitarre macinano riff per una cavalcata epocale. Già l’intro marziale “Flat Interitus” che saluta e celebra Satana, rappresenta magistralmente il varco in questo mondo. Il dopo è il black metal che trionfa con la sua potenza si studiata quanto capace a mostrare una velocità andante percorsa da melodie. La tilte track è un brano forse slayeriano, che porta a la velocità a conseguenze nefaste, nonostante in fatto di velocità sia “The Hidden Genesis” a mostrare i frammenti dell’apocalisse che ci attende. I Xeper riescono anche a inserire dei passaggi di stampo blackened death metal che rendono “Ad Numen Satanae” ulteriormente intrigante.
(Alberto Vitalw) Voto: 9/10