(Forcefield Recordings) Yautja è una formazione che prende a prestito membri di Coliseum, Gnarwhal, Nameless Cults ed altri. Tutto inizia a Nashville nel 2010. UN EP e un 7’’ split, date in giro nel sud-est degli USA ed ora il debut album che viene messo in piedi con hardcore, noise, spunti semi-grindcore ed altre pazzie. Immaginate i Godflesh senza quella patina di silicio e freddezza cybernetica. Pensate ai Melvins più modali e sporchi. Ricordatevi di Zeni Geva, delle prime bordate dei Neurosis e otterrete questo sound cupo, pesante e fatto di strutture semplici ma tirate, ispide e ombrose. Quel senso di crust-grind e di sludge impastato con il noise, diventa altamente fruibile soprattutto quando il drumming diventa marziale o tribale, sicuramente solenne e scandito nella sua sostanza. Un cantato agguerrito e chitarre poderose, molto noise, per un frullato di suoni sporchi e dal peso specifico incontenibile. Ci sono diverse fiumane di melodie, ma sono sempre accennate, sommerse da una coltre di suoni rochi e, addirittura, quasi psichedelici in alcuni frangenti. “Songs of Descent” ha una sua solennità, una sua dimensione oscura, ma tale da farne sentire la presenza in ogni singola scansione di queste macchine da guerra che prendono il nome di Yautja.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10