(Autoproduzione) Non siamo di fronte ad un gruppo, bensì ad un unico uomo. Capace di resistere nel mare della musica metal, ormai commerciale, per ben sei anni prima di far uscire la sua opera prima. E la cosa risulta ancora più sorprendente se si considera il genere, ossia il doom. Un doom arcaico e primordiale, capace di far risalire alla mente alcune atmosfere silvane di Burzum. Pezzi feroci e calmi allo stesso tempo, intramezzati da alcune tracce strumentali più corte. La voce è completamente amalgamata ed in linea con il resto dei suoni per creare un tutt’uno sonoro che sembra essere l’ideale colonna sonora di una foresta millenaria ed antica, dove si può ancora respirare l’epicità e la malinconia. Un disco che raggiunge punte di espressività molto alte, non avendo alcun tipo di riempitivo o traccia debole. Semplicemente un disco perfetto…
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 10/10