(Apollon Records Prog) Prima parte di una rock opera un po’ fuori dal comune, concepita da questa prog band norvegese. Rivoluzione del rizoma… in filosofia è un termine usato per descrivere qualcosa di non lineare, fuori dalle regole, dalle gerarchie, con inizio (e fine?) ignoti… e per gli Yobrepus è un viaggio attraverso le crisi che si manifestano davanti agli occhi dell’esistenza umana: clima, differenze sociali, intelligenza artificiale, risorse, politica, guerre. Elettronica, jazz, prog. Dagli anni ’60 fino ad oggi. Folk, rock e rock alternativo. Non ci sono confini stilistici per gli Yobrepus e brani come la favolosa “The Enabler” sono un esempio chiaro dell’eclettismo artistico dal quale nascono questi brani. Destabilizzante ed irresistibile “Stay Cool”, il rock domina capitolo quali “Holy Motors”, c’è una infinita malinconia in “Firestorm”, si rivela suggestiva “Jupiter”. Racconti, frammenti di storie, personali o meno, un intricato labirinto, un infinito puzzle nel quale anche il pezzo più piccolo è dannatamente essenziale. Un album nel quale lasciarsi andare, nel quale abbandonarsi, dal quale farsi assorbire emozionalmente, dal quale avere uno spunto riflessivo critico importante.
(Luca Zakk) Voto: 9/10