(Division Records) Glis vizzeri di Neuchâtel, denominati Yog, sono una gradevole proposta di grindcore sposato all’hardcore. Gli Yog con il nuovo album definiscono in modo netto il proprio valore e lo stile, il quale oscilla appunto tra i due generi summenzionati. Dodici canzoni in 28′, quindi non si ha il tempo di metabolizzare il frenetico devastare che subito ne subentra un altro. Sono pochi i pezzi che vanno oltre i 3′, “Solar Nature”, “We Need Your Opinion” e altre tre canzoni, le restanti vanno dal minuto ai due. Gli Yog non sono una band di pazzi, o non sono solo quelli, per esempio Fabien Bedoy alla batteria (ma è anche chitarrista) ha un tocco aggraziato e lo si nota dai colpi secchi e sulle rullate scorrevoli e millesimali, da risultare assolutamente oppressive nelle fasi grindcore e versatili in quelle hardcore. La capacità di elaborare un grindcore arrabbiato e diluirlo con situazioni hardcore e metal è anche ben sviluppata dalla chitarra di Marc Brusatin e dal bassista Emmanuel Devaud. Solo Yonni Chapatte si esprime con una vocalità sempre uguale a se stessa, per nulla fuori posto, ma se provasse a variarla potrebbe offrire un contributo decisivo. “Half the Sky” è l’album per i divoratori dei Dillinger Escape Plan e affini, ma con qualche ulteriore evoluzione questa band potrebbe allargare il giro dei consensi.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10