(Maple Metal) Da North Babylon, New York, USA, gli Yonder Realm ci propongono il loro debut, pubblicato autonomamente l’anno scorso e ora re-distribuito dalla Maple Metal. Per essere una band americana, i nostri suonano incredibilmente scandinavi; ma “The old Ways” non manca di qualche criticità. Dopo una intro celtica, che sembra però quasi slegata dal resto, “Sacrifice to the Old Stone Gods” è più violenta degli ultimi Ensiferum, e rimanda semmai ai Suidakra. Un po’ fuori parte, in “Sea of Cosmos”, quello che sembra un organetto; potente “The Frugivores”, con un piglio alla Equilibrium (anche per la discreta presenza dello xilofono). Vetta del disco è “The Pillars of Creation”: finalmente l’amalgama fra la dimensione celtic/folk e i suoni power/death si realizza alla perfezione, generando melodie epiche e potenti. “A Devil’s Unweaving” è però forse il simbolo dei difetti di questo platter: un pezzo lungo, con troppi elementi disparati e dunque un po’ confusionario, che per voler suonare accattivante finisce per essere dispersivo. Anche “The Moonbeam Road”, dove ci sono dei passaggi calmi niente male, finisce per affaticare un po’ troppo l’ascoltatore: manca una melodia portante incisiva, alla quale il brano possa tornare periodicamente, e quindi l’insieme si dimentica in fretta. Altre band hanno compreso meglio degli Yonder Realm come suonare questo death/power/folk che mi ostino a chiamare battle metal: senza qualche refrain memorabile è tutto un susseguirsi di cambi e variazioni che sembrano non andare da nessuna parte. Poi magari c’è chi risulta affascinato da questo caos sonoro, non lo nego: ma la mia opinione è differente.
(René Urkus) Voto: 6/10