(Magnetic Eye Records) Per quella bestia di Zakk Wylde sembra non ci sia mai riposo, un po’ come dimostra il sui destino: ‘Non c’è pace per gli empi’ recita la bibbia e “No Rest For The Wicked” fu il primo disco di Ozzy nel quale Zakk ha suonato con il suo stile iconico, una piattaforma di lancio per la fama mondiale raggiunta dall’axe man. Suona con Ozzy, con i suoi Black Label Society, qualcosa da solista, pure con gli attuali Pantera e, giusto per non dormire mai e chiudere un cerchio iniziato tanti anni fa proprio da zio Ozzy, pure la cover band più particolare del mondo, la cover band dei Black Sabbath! Zakk Sabbath è pura adorazione, totale venerazione per una delle band più iconiche del pianeta, la band dal quale è saltato fuori l’uomo -Ozzy- che ha sostanzialmente reso Zakk l’artista che oggi è diventato. Se il precedente “Vertigo” (recensione qui) era una rivisitazione del debutto della band di Birmingham, questo nuovo lavoro è un doppio album che rispolvera il secondo ed il terzo disco dei mitici, ovvero “Paranoid” del 1970 e “Master of Reality” dell’anno seguente. Zakk al microfono offre una voce molto simile alla timbrica di Ozzy… ma con una pronuncia decisamente più comprensibile, mentre la sua chitarra appesantisce di brutto i riff del Maestro Iommi, come si evince nell’ottima esecuzione del classico “Paranoid”. Canzoni registrate in presa diretta come un tempo, un live in studio di Zakk con, ovviamente, i fedelissimi Blasko (Ozzy Osbourne, Rob Zombie) al basso e Joey Castillo (Danzig, Queens Of The Stone Age) alle pelli. Personalmente non amo le cover band: davvero detesto quando c’è gente che butta via il suo talento per imitare -spesso anche con abbigliamento e gesticolazione- qualcuno di già famoso (infestando le serate live nei pub, a scapito di chi fa suda nell’underground suonando musica originale). Ma i Zakk Sabbath sono decisamente un’altra cosa e, pure il sottoscritto, deve per forza fare un’eccezione!
(Luca Zakk) Voto: 8/10