(AOP Records) Debuttano i francesi Zéro Absolu, anche se in realtà si tratta della nuova incarnazione dei Glaciation, attivi già quindi anni fa. Vari cambi di line up, vicissitudini, pause, riprese, finalmente si arriva ad oggi, a questo monumentale “La Saignée”, due soli consistenti brani, per un’opera ricca di teatralità, di energia, di emozione, con un’impostazione musicale che riporta a bands quali i vecchi Alcest o i Regarde Les Hommes Tomber… e guarda caso in questa nuova reincarnazione dei Glaciation, militano proprio membri di queste due bands (il bassista IS dei primi e il batterista R.R. dei secondi). Testi in lingua madre, testi che che, in forma di un opuscolo, affrontano i nemici della band e della scena metal in generale, riportando il tutto a concetti estremamente ancestrali, un nostalgico e amaro ricordo della scena black metal degli anni ’90. I venti minuti abbondanti della title track sono travolgenti, una dimensione sonora incalzante, capace di avvolgere l’ascoltatore dentro una abbraccio tanto caldo e affettuoso, quando gelido e mortale; la violenza, i mid tempo, la recitazione su una base delicata e dolce, l’efferatezza della vecchia scuola annegata in tastiere sognanti, il finale che alterna post rock a black devastante. “Le Temps Détruit Tout” offre una gamma ancor più vasta di suoni: metal alternativo, synth wave, black pestato, atmosfera e nuova teatralità, fino ad ipotesi space rock, confermando che gli Zéro Absolu si sono liberati del tumultuoso passato, mantenendo il buono dei Glaciation, portandone l’idea e il sound a un nuovo sublime livello. Nostalgici, agguerriti, controcorrente, poetici all’inverosimile con quegli intermezzi recitati che sono semplicemente superlativi; cercate black metal che, seppur rimanendo strettamente ed indissolubilmente connesso al genere, riesce a divagare in ogni direzione con libertinaggio diabolico, ribelle ed impetuoso? “La Saignée”, ‘il salasso’, è ciò che mette fine alla vostra ricerca.

(Luca Zakk) Voto: 9/10